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Ho seguito Gesù nel vero luogo dove lui ha pregato sul monte.

Se guardi il video fino alla fine vedrai rare immagini notturne del Mare di Galilea e sentirai l’invito meno convinto di tutto il web ad iscriversi ad un canale YouTube

-e, spero, riceverai qualche grazia e benedizione

 

La traduzione approssimativa del testo inglese del video

Siamo nel luogo dove Gesù è stato e dove certamente ha pregato, vi spiego perché.

Siamo nella sponda nord del Lago di Tiberiade
Guarda da qui il Mare di Galilea, è maestoso. Amo il Mare di Galilea, guarda che magnifica vista del Lago, é un mare abbastanza grande da dare un senso di liberazione, di respiro, ma abbastanza piccolo per poterlo abbracciare tutto con lo sguardo. E’ molto risposante essere qui e spiritualmente veramente intenso

Qui sotto c’è il luogo dove secondo una antichissima testimonianza di una pellegrina chiamata Egeria, è avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

dopo Gesù salì sul monte

“Avendo udito questo, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. 14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. 16Ma Gesù disse loro: “Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare”. 17Gli risposero: “Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!”. 18Ed egli disse: “Portatemeli qui”. 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: “È un fantasma!” e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”. 28Pietro allora gli rispose: “Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque”. 29Ed egli disse: “Vieni!”. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: “Davvero tu sei Figlio di Dio!”.
34Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret” Mt14

 

In aramaico, non c’è una parola per dire monte e una diversa per dire collina, ma una unica parola che si traduce a seconda del contesto. Quindi quando i Vangeli ci dicono che Gesù salì sul monte a pregare in alcuni passaggi è un vero monte, in questo caso si parla di queste colline che circondano il Mare di Galilea….alcune traduzioni inglesi riportano il termine “mountainside”, non perché la versione greca abbia questa parola, ma proprio perché così è la topografia del luogo.

Al tempo di Gesù queste colline erano brulle, con pochissima vegetazione, solo arbusti….oggi ci sono molti campi di ogni tipo, di mango, banane, lici, avocado…hanno visto che i frutti tropicali crescono benissimo qui ed è una coltura molto redditizia.

Si possono vedere però queste parti non coltivate in alcuni punti, specialmente nelle sponde delle alture del Golan che sono troppo ripide per essere seminate.

Da questa sponda nord si domina tutto il lago, vedete Tiberiade e la foce del Giordano.

Il fiume forma lì delle anse ed una striscia di terra un po’ paludosa.

Da Tabgha saliamo sulla collina soprastante….vedete come è ripido questo sentiero

Non credo che Gesù sia andato veramente in alto, ma in un punto vicino.

Qui sono in un’altra di queste colline

questa è probabilmente una antica strada romana che costeggiava il lago
Non sappiamo nemmeno se Gesù ha seguito un vero sentiero come questo…
probabilmente è andato sulla collina seguendo uno di questi sentieri molto stretti fatti da animali, che si inoltrano tra le erbe selvatiche

qui siamo sopra Cafarnao…il posto è pieno di ispirazione…La natura è bellissima e la vista del lago riposante…ogni singolo istante qui pensi a Gesù, non è possibile evitare il pensiero di lui…è un grande aiuto nel conservare il senso della sua presenza.

Ci sono anche molte spine…..guarda là si va verso Gerusalemme!!! Queste spine mi ricordano la passione….

Ma vorrei dire 2 parole sul senso di questa preghiera di Gesù sul monte…due messaggi principali:

tempo e semplicità

Tempo. Gesù ci ha insegnato in questo modo a dare tempo a Dio….dopo una giornata stancante Gesù invece di andare a dormire sceglie di appartarsi per pregare….se avesse avuto una camera singola in un hotel vicino sarebbe andato lì….se avesse avuto una camera per sè nella casa di Pietro che lo ospitava avrebbe messo in pratica il suo consiglio… “entra nella tua camera e chiusa la porta, prega il Padre nel segreto”, ma invece sale sul monte….

Questo è stancante….Ma Gesù ci insegna che il tempo dato alla preghiera è essenziale…come in ogni relazione, la nostra relazione con Dio cresce se noi gli diamo del tempo….ogni giorno un po’ di tempo con Lui, sul monte per pregare.

Il secondo aspetto di questa preghiera nella natura è la semplicità….Lui prendeva parte alle liturgie della sinagoga e faceva anche le preghiere pubbliche…ma in questa preghiera sul monte non prendeva il rosario o il breviario o il rotolo della Torah con sé….Lui è la Torah vivente, la Parola di Dio vivente e va sul Monte per ascoltare il Padre e lo Spirito, vivere una relazione di unione con loro che per lui era una esigenza intima.

Anche noi abbiamo bisogno di questo tempo con Dio sul monte, con il Padre, con Gesù, con lo Spirito Santo. Semplicemente noi stessi, un cuore che vuole ascoltare Dio nella semplicità, un dialogo tra amici con parole spontanee…la natura aiuta a liberarsi da quello che nelle nostre abitazioni ci imprigiona, se non possiamo andare fuori nella natura, teniamo un angolo della casa libero da distrazioni anche visive e se questo non è possibile chiudiamo gli occhi e pensiamo a Dio: questo è come essere sul monte.

Le diverse forme di preghiera che la tradizione cristiana propone sono utili, ma le dobbiamo dosare secondo la nostra particolare sensibilità. La preghiera cristiana è libertà, siamo totalmente liberi di scegliere quelle forme di preghiera che sentiamo come migliori per la nostra anima. Il termine della preghiera è l’unione con Dio, non le molte parole o un metodo…noi dobbiamo dare il tempo a Dio, salire sul monte e pregare Dio nella semplicità e le cose verranno da sé….noi non siamo capaci di nulla da soli, anche la preghiera è un dono divino, Egli ci soccorre con la grazia, ci guida in ogni istante della vita

Prego il Signore che attraverso questo video possa giungere anche a voi la grazia di Dio, qualcosa dell’esperienza così intensa di essere qui in questo luogo santo.

Adesso salgo sul monte di notte per farvi vedere quello che Gesù ha vissuto.

Gesù resta sul monte la notte a pregare e alla fine della notte raggiunge i discepoli sulla barca in tempesta: guarda quello che vedeva Gesù la notte…ora ci sono le luci, al tempo di Gesù la notte era più buia e silenziosa, ma puoi ancora vedere come tutto è magnifico. Non siamo più abituati al silenzio totale e al buio che c’era prima dell’elettricità…

Si sentivano i rumori della natura e il vento… e la presenza di Dio

Dio vi benedica

MY ORIGINAL MUSIC AND SONGS

 

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Tempesta sul Lago di Tiberiade

 

Il mercoledì delle Ceneri sono stato a Cafarnao. Nel video vedete il molo di questa città di pescatori, patria degli Apostoli Giovanni, Giacomo, e Matteo (anche Pietro e Andrea abitavano a Cafarnao, come probabilmente Filippo, ma erano tutti e tre originari di Betsaida). Gesù, all’inizio del suo ministero pubblico, si trasferì da Nazareth nella casa di Pietro a Cafarnao, dove avvennero tanti episodi riportati nei Vangeli.

 

Oggi si possono visitare le rovine di questa antica città ebraica, la Sinagoga e la Chiesa costruita sulla casa di Pietro. Il molo odierno sul quale cammino è costruito sull’autentico molo dei tempi di Gesù, che ne costituisce il basamento.
Una tempesta di questo tipo era certamente sufficiente a mettere in difficoltà le barche dell’epoca, come testimoniato dai Vangeli che narrano le famose tempeste sul lago, placate miracolosamente da Gesù.
Spero che la doccia sia servita per la mia purificazione e anche se non lo fosse mi sono divertito un sacco!!!

Allego i miei account socials dove posto normalmente gli stessi contenuti del bolg

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La Parabola dei Talenti

Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito 16colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. 21“Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 22Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. 23“Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 24Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. 26Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” Mt 25: 14-30

Jesus teaches on the Mount of Olives, looking at Jerusalem (Enrique Simonet Lombardo, Flevit Super Illam)

Mi trovo sul Lago di Tiberiade, luogo dove Gesù ha insegnato molte parabole, ma la parabola dei talenti è stata insegnata a Gerusalemme. Gesù infatti guardando la città santa dal Monte degli Ulivi spiega ai discepoli gli eventi che precedono la fine del mondo…(guarda il video o leggi la trascrizione sotto)

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