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Il Segno del Figlio dell’Uomo

 

“Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli”. Mt 24

 

A marvelous cross appeared on the Sea of Galilee at sunrise, during my conversation with Fr. Eamon

Il miracolo dell’acqua cambiata in vino avvenne ad opera di una donna, e anche il mio incontro con P. Eamon Kelly, non sarebbe avvenuto senza l’intercessione di una carissima amica.
In questo tempo di Coronavirus, ho ricevuto la visita al mio eremo di una amica ebrea.

La mia amica mi ha parlato dell’ apostolato del P. Eamon, un religioso irlandese dei Legionari di Cristo che vive a Magdala, dove si trovano gli splendidi resti di una sinagoga del tempo di Gesù e dove è stato fondato un centro dedicato a S. Maria Maddalena e a tutte le donne.
P. Eamon ogni mattina trasmette le immagini del sorgere del sole, commentando passi della Scrittura e ammirando la gloria di Dio riflessa nelle bellezze della natura che circonda il lago.
Così è nata l’idea di incontrarci e un giorno P. Eamon è venuto a trovarmi e abbiamo trasmesso dalle colline sopra a Cafarnao. 

Qui la conversazione su Facebook

Lo stesso video sul canale YouTube di P. Eamon

La nostra conversazione continua su Instagram (video diverso dal precedente)

https://www.instagram.com/tv/CFQ5xByJ7RI/?utm_source=ig_web_copy_link

La conversazione ha toccato svariati argomenti ma ad un certo punto una bellissima croce disegnata dal sole che stava sorgendo, è apparsa sulle acque del Lago di Tiberiade, siamo rimasti entrambi meravigliati e abbiamo visto in questo un segno della vicinanza del Signore.

Come non pensare al Segno del Figlio dell’Uomo di cui parla Gesù nei discorsi escatologici che precedono la sua venuta. I Padri della Chiesa concordano nel dir che questo segno di cui parla Gesù è la croce. La croce sul lago è un anticipo di quella celeste. In verità un grande miracolo è già avvenuto in tal senso e si tratta di una enorme croce luminosa che fu vista sul Monte degli Ulivi il 7 Maggio del 351 d.C. testimoniata da un dettagliato racconto del vescovo Cirillo di Gerusalemme, riportato in fondo a questo articolo. La festa liturgica di questa apparizione fa parte della liturgia bizantina con testi dedicati (vedi sotto) e la festa liturgica del ritrovamento (Invenzione) della S. Croce ad opera di S Elena si celebra proprio il 7 Maggio in onore di questa antica apparizione della Croce nei cieli di Gerusalemme. Il Signore abbonda nel dare segni per credere a coloro che sono ben disposti ad accoglierlo!!!
Dopo il nostro apostolato ci siamo concessi con P Eamon un buon caffè e siamo andati a racimolare qualche mango rimasto dopo la raccolta nei campi circostanti, felici e grati al Signore per il nostro incontro e custodendo nel nostro cuore la meraviglia per ciò che abbiamo vissuto.

Sull’antico miracolo:

“A Gerusalemme, il 7 maggio del 351 d. C., durante il regno di Costanzo, figlio di Costantino il Grande, nel giorno di Pentecoste, apparve, prodigiosamente, questo multi – testimoniato segno.
San Cirillo, che in quel tempo era Arcivescovo di Gerusalemme, scrisse una lettera all’imperatore Costanzo per descrivere l’evento di cui fu testimone con i suoi occhi: ”Avanti le none ( ovvero il 7 ) di maggio, verso l’ora terza ( ovvero le nove del mattino ), un vasto corpo luminoso, in forma di croce, è apparso nel cielo, proprio sopra il santo Golgota, giungendo fino al santo Monte degli ulivi ( perciò per quasi due miglia di lunghezza ). Questo segno fu visto non da una o due persone, ma in modo chiaro ed evidente da tutta la città: ciò non è stato, come si potrebbe pensare, un fenomeno transitorio, momentaneo, perché è continuato per diverse ore visibile ai nostri occhi, e più splendente del sole, alla luce del quale si sarebbe eclissato se questo non fosse stato più forte. L’intera città, colpita da timore reverenziale temprato con gioia, corse subito alla Chiesa: giovani e vecchi, cristiani e pagani, cittadini e stranieri, tutti con una sola voce a lodare il Signore nostro Gesù Cristo, il Figlio Unigenito di Dio”.
San Cirillo conclude questa sua lettera con l’augurio che l’imperatore possa sempre glorificare la santa e consustanziale Trinità. Questo miracolo fu considerato dai cristiani come la vittoria finale dell’Ortodossia sull’Arianesimo. Filostorgio e la Cronaca di Alessandria affermano che questa croce era circondata da un “grande arcobaleno”.
Filostorgio scrive:
“Apparve a Gerusalemme, verso l’ora terza del giorno che viene chiamato il giorno di Pentecoste. Questo segno, che è stato interpretato come non di mano umana, è stato visto estendersi dal Monte Calvario fino al Monte degli Ulivi, ed è stato accompagnato da un arcobaleno di grandi dimensioni, come una corona, che lo ha circondato su ogni lato” ( Storia Ecclesiastica, Libro II, Capitolo XXVI).
Socrate scrive:
“Al tempo in cui Cirillo amministrava la Chiesa di Gerusalemme dopo Massimo, apparve nel cielo il segno della Croce. Rifulgeva brillantemente, non con i raggi divergenti come una cometa, ma con la concentrazione di una grande quantità di luce, apparentemente densa eppure trasparente. La sua lunghezza era di quindici stadi, dal Calvario al Monte degli Ulivi, e la sua larghezza era proporzionale alla sua lunghezza. Un fenomeno così straordinario suscitò universale terrore. Uomini, donne e bambini lasciarono le loro case, la piazza del mercato, o le loro rispettive occupazioni, e corsero alla Chiesa, dove insieme cantavano inni a Cristo, e volontariamente professavano la loro fede in Dio. La notizia turbò in non poca misura i nostri interi domini, e questo successe rapidamente; perché, come era uso, vi erano stati viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, per intenderci, che si trovavano a Gerusalemme per la preghiera o per visitare i suoi luoghi di interesse, questi furono spettatori del segno, e, giunti a casa, divulgarono i fatti ai loro amici.. L’imperatore fu messo a conoscenza dell’avvenimento, in parte da numerosi rapporti concernenti il fatto che erano allora correnti, e in parte da una lettera del Vescovo Cirillo. Si disse che questo prodigio fu il compimento di un’antica profezia contenuta nella Sacra Scrittura (Mt 24, 30 ). Fu il mezzo per la conversione di molti pagani ed ebrei al cristianesimo” (Storia ecclesiastica, Libro IV, capitolo V ).
Tropario: tono 1°
Ha brillato in questo momento più luminosa del sole l’immagine della tua Croce, che hai estesa dal Monte degli Ulivi al Calvario, e mostrando chiaramente la Tua forza che è in essa, o Salvatore, hai anche rafforzato in tal modo i tuoi fedeli. Per l’intercessione della Madre di Dio, custodiscici sempre in pace, o Cristo Dio nostro, e salvaci.
Kontakion: tono 4°
Facendo brillare i suoi raggi sopra il cielo, l’Immacolata Croce è apparsa sulla terra, luminosa con splendore, per essa è stato aperto il Cielo, che un tempo era chiuso. Accordato il fulgore della sua opera divina, siamo con certezza guidati allo splendore senza tramonto. Nelle battaglie l’abbiamo quale vera arma della pace e trofeo invincibile”.

Citato da

http://www.piccolacafarnao.it/8-preghiere-e-spiritualita/23-i-due-grandi-segni-dell-amore-e-della-misericordia-divina

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