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Commento al Padre Nostro

Facendosi maestro di preghiera e modello di umiltà Gesù ci ha insegnato ed ha pregato lui stesso questa preghiera

Padre nostro che sei nei cieli

Gesù ci invita a rivolgerci a Dio come a un Padre. Dio non è distante, ma si prende cura di noi come un Padre e vuole da noi un rapporto amorevole e fiducioso, non distaccato, proprio come un padre nei confronti del suo bimbo.

Il Padre non è il mio soltanto, ma il nostro. Nel pregare Gesù vuole che cresciamo nella consapevolezza di essere fratelli, figli di un unico Padre e nell’amore reciproco. Per la stessa ragione le domande del Padre Nostro sono al plurale e non al singolare “dacci il nostro pane” “perdona a noi”… in questo modo ci rendiamo conto che il profitto o il danno di qualsiasi altro fratello è anche il profitto o il danno nostro e prendiamo a cuore le sorti dei nostri fratelli e sorelle.

Il Padre è anche nei cieli, cioè è più in alto e incomparabile a tutto ciò che esiste, questo ci ricorda la trascendenza divina.

Sia santificato il tuo nome

Cioè sia data a Dio, alla sua persona, il posto e la santità che gli spetta nel mondo, il primo. Gli animali lo santificano, la Creazione lo santifica, ma noi uomini spesso ci ribelliamo e non accettiamo la realtà di Dio né santifichiamo il suo Nome e appena qualcosa va storto gli uomini se la prendono subito con il Padre eterno. Egli è solo e unicamente amore, non ha mai fatto nessuna azione malvagia, né mai la farà dal principio della creazione alla fine del mondo e per tutta l’eternità. Gli uomini si ribellano ai decreti divini, sono incapaci di riconoscenza e non vedono i tanti benefici che hanno ricevuto da Dio, ma sono afflitti dallo scandalo del male. Invece di benedire Dio e le sue opere meravigliose, ingenuamente lo maledicono e lo beffeggiano e non santificano il suo nome, senza accorgersi che un giorno, per forza o per amore, dovranno arrendersi e santificare il Nome divino, o essere gettati nel tormento eterno insieme ai demòni.

La sacra collina, che fronteggia il Mare di Galilea, dove Gesù insegnò il Padre Nostro
La collina in cui il Padre Nostro fu pronunciato da Gesù  è una splendida terrazza sul Lago di Tiberiade. Nei Vangeli Gesù insegna questa preghiera come parte del Discorso della Montagna. C’è un monastero a Gerusalemme dove dicono che Gesù abbia insegnato il Padre Nostro: è sbagliato. Il Padre Nostro fu insegnato al Lago di Tiberiade dove il Discorso della Montagna fu pronunciato, come attestano chiaramente i Vangeli.

Venga il tuo regno

Il Regno di Dio è presente, ma come un germe: con questa domanda chiediamo a Dio che il Regno si compia e finalmente Dio sia tutto in tutti.

Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra

Gli uomini resistono alla volontà di Dio in terra e ne ritardano l’esecuzione, impedendo all’ amore di vincere, ugualmente in cielo ci sono angeli ribelli che ancora si oppongono a Dio. Con questa domanda chiediamo a Dio che ci aiuti a dire si alla sua volontà e che essa si compia nel mondo visibile e in quello invisibile ai nostri occhi, ma realmente presente

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

Chiedendo a Dio il cibo per il sostentamento -alcuni vedono qui anche l’immagine dell’Eucarestia- ricordiamo a noi stessi che la nostra vita dipende da lui e che senza il suo aiuto non riusciremmo neppure a procurarci il sostentamento materiale per le nostre esigenze, abbiamo bisogno di Dio e dobbiamo essergli grati anche per le più piccole cose.

E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

Chiediamo a Dio il perdono dei nostri peccati, ricordando a noi stessi che questo implica che noi perdoniamo agli altri, come Gesù ha insegnato nei versetti che seguono immediatamente la preghiera del Padre Nostro e ne costituiscono una spiegazione: “Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe (Mt 6,14-15)

E non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Questa traduzione è piuttosto infelice, la traduzione letterale migliore sarebbe “Non lasciarci entrare in tentazione”. In ogni modo, sia dicendo non abbandonarci o non lasciarci entrare, il concetto è simile. La tentazione avverrà ed è necessaria, con questa domanda chiediamo aiuto a Dio per superarla, ci rendiamo conto che il male e la tentazione non possono essere vinti da noi in nessun modo senza l’aiuto divino e imprimiamo nelle nostre menti il fatto che la tentazione e il male sono qualcosa che fa parte dell’esistenza, ma qualcosa di negativo da cui dobbiamo essere liberati.

Qualcuno potrebbe obiettare che è una richiesta assurda, perché tutti saremo tentati. Ciò è sbagliato, perché chiediamo anche “sia fatta la tua volontà”….ma continuiamo a fare la nostra e se la nostra domanda venisse esaudita saremmo tutti immediatamente santi. Così chiediamo “liberaci dal male”, ma il male continua a esistere in noi e attorno a noi. Le domande che facciamo servono a ottenere quello che chiediamo, anche se non sempre vediamo un risultato, e anche a educare noi stessi.

Gesù ci fa chiedere “non lasciarci entrare in tentazione”, perché questa domanda ci insegna a essere vigilanti. Ancora prima che la tentazione cominci so già che la tentazione è un evento drammatico e chiedo di esserne liberato radicalmente; una volta varcata la soglia dell’ingresso nella tentazione comincia la battaglia e ci troviamo in un terreno inesplorato e pieno di insidie. Solo con questa vigilanza previa è possibile non venire vinti dalla tentazione. Se dormiamo e siamo impreparati, e neppure ci accorgiamo che arriva e non siamo convinti del male che nella tentazione possiamo ricevere, essa ci travolgerà. Educati da Gesù invece, quando la tentazione arriva siamo pronti, annusiamo la presenza del nemico fin dal suo primo apparire e subito alziamo la guardia e ci rendiamo conto che la situazione è critica e domandiamo il soccorso divino senza il quale in queste circostanze proprio non ce la possiamo fare. Sappiamo anche che nessuno viene mai tentato al di sopra delle proprie forze e questo ci dà la certezza che possiamo vincere. Chiediamo infine di essere liberati dal Maligno e che nella nostra vita non ci sia nessun compromesso con il male.

E Dio veglia su di noi e ci protegge come il più buono e amorevole dei padri anche quando siamo in situazioni impossibili e ci libera dal male e sempre ci libererà e ci porterà con lui in alto nei cieli ed ascolta tutte le nostre domande anche quelle che non sono così perfette come quelle del Padre Nostro, perché è un Padre misericordioso. Il Signore ci aiuta a crescere ogni giorno e a maturare verso la perfezione della preghiera, come egli desidera.

                                                                                                                                                                                              Nothingless

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